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giovedì 27 giugno 2013

"C'ERA UNA VOLTA..." UN CUCCHIAIO ROTTO!

Miei cari lettori vi confesso che talvolta mi rendo conto di essere un po'sfacciata, ma esserlo ogni tanto e nella giusta quantita' porta anche i suoi frutti.
Ecco che con questa mia attitudine sono riuscita a recuperare  questa storiella che con immenso piacere vi presento oggi.
Probabilmente vi starete domandando cosa centratutto questo con l'essere sfacciata. Ebbene, mi sono permessa di domandare agli autori dei libri che ho recensito se avessero qualche fiaba da raccontarmi per il blog. Silvana Sanna ha partecipato in modo meraviglioso la scorsa settimana, mentre oggi vi presento un racconto dell'autore Man Ekang.

Gentile Esmeralda,
Sono felice di partecipare a questa bella iniziativa. Purtroppo in questo momento non mi vengono in mente racconti o fiabe del luogo in cui sono nato e cresciuto. Devo pero' dirle che mi ricordo una storiella simpatica che ebbi modo di ascoltare durante le mie ricerche sulla cultura camerunese. Se le facesse picere potrei raccontarle questa.
La mia risposta la potete ben immaginare! :P
Ed ecco a voi...


"C'ERA UNA VOLTA..." 
UN CUCCHIAIO ROTTO
In un piccolo paese del Camerun, viveva un giovane fanciullo con suo padre, la sua matrigna e la figlia di quest'ultima. La matrigna era cattiva e perfida nei confronti del ragazzo, tutti i lavori più faticosi erano destinati sempre a lui. Un giorno, la donna lo invio' al fiume per lavare le stoviglie. Accidentalmente il ragazzo spacco' un cucchiaio. Disperato, non sapeva cosa fare e non trovava le parole per raccontarlo alla matrigna. Giunto a casa, disse quanto era accaduto e la donna non esito' un attimo a cacciarlo di casa ordinandogli di non rientrare fino al momento in cui non avrebbe ritrovato un altro cucchiaio.
Il giovane vago' solo per la foresta per giorni e giorni, finche' non scorse una casetta. Titubante varco' la soglia ed una vecchia signora, sporca e lurida lo accolse.
"Oh povero tesoro, come sei deperito! Hai fame?"
"Si gentila signora, sono giorni che non metto un boccone in pancia."
La donna gli servi' cio' che aveva in casa ed anche se la pietanza sembrava essere tutto fuorche' appetitosa, il giovane la mangio' con voracita' sia per non far dispiacere alla signora, sia per la gran fame che aveva.
Essendo un ragazzo gentile ed educato, decise di aiutare la vecchietta e di sdebitarsi per la cortese acccglienza. Ecco che nei giorni a seguire, il ragazzo puli' e lavo' la donna, mise in ordine la casa, le preparo' da mangiare e molto molto altro. Passarono i giorni ed il giovane seppe che era ora di rimettersi alla ricerca del cucchiaio per poter tornare a casa sua. Saluto' la gentile signora e s'incammino'. Ma prima che se ne andasse la vecchia lo trattenne e gli sussurro' all'orecchio:
"Nel tuo tragitto incontrerai delle uova. Quelle che ti urleranno <<Prendimi! Prendimi!>> non le ascoltare. Ma quelle che grideranno <<Non prendermi! Non prendermi!>> saranno quelle che dovrai pontare con te. Proseguando per la tua via, ogni qualvolta che incontrerai un incrocio, spacca un uovo per terra."

Il giovane ringrazio' e s'incammino'.
Come predetto dalla vecchia, il ragazzo incontro' sei uova, ed essendo ubbidiente segui' le consegne.
Arrivato al primo incrocio spacco' il primo uovo e davanti gli si presentarono delle armi che prese prontamente con se'.
Al secondo incrocio, il ragazzo spacco' il secondo uovo, e delle bestie feroci saltarono fuori. Il giovane le uccise con le armi in possesso e dimostro' il suo valore e la sua forza.

Al terzo incrocio, spacco' l'ultimo uovo e magicamente, una reggia venne fuori. C'erano servitori, mobili pregiati, muri in oro e gemme preziose.
Il ragazzo rimase a bocca aperta, tutto quello era suo!
Rovistando tra l'argenteria, trovo' un cucchiaio d'oro. Decise allora, prima di vivere agiatamente nella sua nuova casa, di andare dalla sua matrigna per riportarle la posata.
Giunto nella casa paterna, la matrigna non riusciva a credere ai suoi occhi anche perche' in cuor suo sperava che quel figlio acquisito fosse gia'morto.
Sbigottita decise allora di sapere tutto su quella fortuna. Il ragazzo gli racconto' cosa era accaduto e lei decise per invidia e per gelosia di inviare immediatamente sua figlia.
La ragazza pero' nulla aveva di umile e di gentile. Ecco che appena vide la vecchia signora, sporca e sudicia, neanche le si avvicino'. La donna le diede tuttavia tutti i consigli che  in precedenza diede al ragazzo. Ma la giovane penso' che la donna volesse ingannarla cosi' fece l'esatto contrario di tutto cio' che le fu consigliato. Ecco che colse le uova che dicevano <<Prendimi! Prendimi!>> e arrivata al primo incrocio spacco' il primo uovo. Ma ad apparire non furono le armi, bensi' delle bestie feroci e la ragazza, senza difesa fu divorata viva.
La matrigna attese anni e anni il ritorno della figlia, invano. Rimase sola e povera a piangersi addosso in quella piccola casa.


Il ragazzo fu ricco e felice e nonostante il comportamento passato del padre, il giovane decise di ospitarlo con se' nella sua ricca dimora, facendolo godere di tutti i zervizi e le comodita' di cui poteva beneficiare.

Un grazie sincero a Man Ekang per la disponibilità e per questa bella storia...
Spero, miei cari lettori che vi sia piaciuta e non mi resta che darvi appuntamento al prossimo racconto!

Esmeralda


1 commento:

  1. che meraviglia bellissima storia..hai fatto bene a essere sfacciata dato il risultato!!!!! bella favola davvero

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