TRAMA:
Alexis,
giovane archeologa inglese in crisi con il fidanzato Ed, rampante
uomo d'azienda, va a Creta alla ricerca del misterioso passato di sua
madre, di origine greca ma espatriata a Londra. Arrivata sull'isola,
con una lettera di presentazione della madre stessa si reca da una
vecchia signora, amica della famiglia della madre, che le racconterà
dei suoi avi in tre epoche: gli anni '30, gli anni '50 e i giorni
attuali. Protagoniste dell'intero racconto due donne, Anna (la
bisnonna di Alexis) e sua sorella Maria, campionessa di ribellione e
seduzione l'una, di operosità e discrezione l'altra. Quando
sull'isola arriva un finanziere di passaggio, il fragile equilibrio
familiare degli affetti si rompe: relazioni clandestine, figli
naturali, omicidi passionali, malattie d'amore si susseguono fino a
spingere la madre di Alexis, figlia segreta della defunta Anna,
lontano da Creta, per sempre. In questo travagliato passato, Alexis
trova la sua vera identità: una identità tormentata, passionale,
volitiva, che da questo momento in poi non potrà più tradire.
AUTRICE: VICTORIA HISLOP
Victoria
Hislop scrive per “The Sunday Telegraph”, “The Mail on Sunday”e
“Woman & Home”. Il suo primo romanzo L’isola (Bompiani,
2007) è stato numero 1 nelle classifiche di vendita inglesi per otto
settimane consecutive, vendendo oltre un milione di copie ed è stato
tradotto in più di venti paesi, ottenendo diversi riconoscimenti
letterari.
Il
suo secondo romanzo è stato pubblicato da Bompiani nel 2009. Il suo
romanzo più recente, “Il Filo” è pubblicato in inglese nel
novembre 2011
Vive
nel Kent con suo marito e i suoi due figli.
SITO DELL'AUTRICE: QUI
COSA NE PENSO:
Sono venuta a contatto con questo testo casualmente e mi ha subito attirato e sinceramente non so spiegare il perché. Ho avuto il piacere di leggerlo in lingua francese ed il titolo è anche diverso: "L'isola dei dimenticati", ecco forse il vero motivo che mi ha spinto ad acquistarlo, il titolo, che di per sé mi trasmetteva qualcosa di misterioso.
La lettura l'ho trovata subito scorrevole e piacevole. Un romanzo che ti immerge, tramite gli occhi di Alexis, in un tempo passato, in ricordi che raccontano attimo dopo attimo, un vita di un intero paese, anzi di un intero popolo. Alexis percorrerà il passato e scoprirà diversi aspetti a lei assolutamente nuovi.
Il vero fascino deriva da Spinalonga, la vera protagonista del romanzo.
Spinalonga è un'isola che ai tempi della lebbra fu adibita a lebbrosario; ma quello che la caratterizzo' fu il fatto che, a differenza di tutti i lebbrosari dell'epoca, dove le persone venivano rilegate ed emarginate, trascurate quasi sempre, a Spinalonga i lebbrosi erano a casa loro, ed in quanto luogo assolutamente famigliare, erano rusciti a mettere su una vera e propria città. A Spinalonga c'era un sindaco, un teatro, dei negozi, l'ospedale, insomma tutto quello che si poteva trovare in qualsiasi altra città del Paese.
La trama si distriga attorno a diversi personaggi, che sono ben delineati e a cui arrivi, senza problemi, ad affezzionarti.
La storia è ambientata in un momento ben preciso, momento in cui l'Europa è pienamente immersa nella Guerra Mondiale e, paradossalmente, se tutti gli abitanti della Grecia vivevano l'inferno tra bombe e assalti, i lebbrosi di Spinalonga erano totalmente risparmiati.
La vera riflessione deriva dal fatto che infine, Spinolonga non viene più vista dal lettore in quanto "Lebbrosario", i lebbrosi non li eticchetti più in quanto tali, ma sono, pazzesco da dirsi, persone, punto e basta. Dico pazzesco, perché talvolta non è cosi' evidente dissociare il malato emarginato come un lebbroso dalla persona che c'è dietro la malattia.
L'autrice è molto capace a realizzare i vari intrecci e, come è solita fare nei suoi libri, darà un bel colpo di scena alla fine.
Al termine del libro non ho potuto far altro che cercare ed informarmi su Spinalonga e sulla sua storia. La curiosità di quel tempo passsato emerge inevitabilmente. Ecco perché consiglio questo libro, un libro che ti spinge a cercare, a capire e a riflettere.
BELLO! TI FA APPRENDERE!
UNA VISITA IN SPINALONGA:
Ed ecco che per oggi è tutto, spero di avervi incuriosito.... Non mi resta che augurarvi una buona serata ed una Buona Lettura!!!
Che recensione interessante! Complimenti :)
RispondiEliminaGrazie Anita, il merito e' del libro, quando una cosa vale e' giusto scriverne bene!
RispondiEliminaintreccio ben strutturato per una storia intensa e avvincente. Uno scorcio di vita appassionata e drammatica, di una umanità composita e di spiritualità profonde. Moderno ed epico nello stesso tempo.
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