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sabato 15 febbraio 2014

RECENSIONE: IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON di Richard Bach

Buon sabato lettori, come state? Come avete trascorso la settimana?

Oggi vi voglio parlare di un libricino favoloso che ho appena terminato di leggere.
Si tratta di:

IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON di Richard Bach

<< Spezzate i vostri limiti, fate saltare le barriere, muovete la vostra volontà, pretendete la libertà come diritto, siate quello che volete essere. Scoprite quello che amereste fare e fate il possibile per raggiungerlo. >>
Richard Bach 



TRAMA
Jonathan Livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia. Diventa così un simbolo, la guida ideale di chi ha la forza di ubbidire alla propria legge interiore; di chi prova un piacere particolare nel far bene le cose a cui si dedica. E con Jonathan il lettore viene trascinato in un'entusiasmante avventura di volo, di aria pura, di libertà.

AUTORE: RICHARD BACH


Richard Bach nacque nel 1936 nell'Illinois. Richard Bach, annovera tra i suoi avi nientepopodimeno che il compositore Johann Sebastian Bach. Diplomatosi nel 1955 al Long Beach State College, in California, inizia a lavorare come pilota di aerei, assolvendo qualsiasi mansione, dallo stuntman in film d'azione al pilota dell'esercito, dall'istruttore allo scrittore di manuali tecnici; in questo periodo, inoltre, sposa Bette, dalla quale avrà sei figli e che però abbandona presto, asserendo di non credere nel matrimonio . Oltre agli aerei, l'altra passione di Richard Bach fin dai tempi della scuola è però la scrittura e negli anni '60 comincia a sfornare i suoi primi romanzi. Il successo planetario arriva nel 1970 con 'Il gabbiano Jonathan Livingston', una storia che gli frullava nella mente da diverso tempo e che in breve diventa un bestseller mondiale e uno dei libri più venduti del secolo. Sul set del film tratto nel '73 da questo libro incontra quindi Leslie Parrish, che diventa qualche anno dopo la sua seconda moglie e a cui rimane legato per vent'anni. Nel 1999, infine, Bach si sposa per la terza volta con la giovane Sabryna Nelson-Alexopoulos, e a quanto pare il matrimonio gli dà nuova voglia di scrivere: grazie anche alla serie 'Le storie dei furetti', questi ultimi anni sono infatti tra i più prolifici della sua carriera.

RECENSIONE:
Il gabbiano Jonathan Livingston è un piccolo romanzo, una piccola storia che arriverete a leggere in meno di un pomeriggio.... 160 pagine di una profondità incredibile.


Jonathan è un gabbiano che sin dalla tenera età sente il bisogno di conoscere ed apprendere sempre di più sul volo. Si differenzia dai suoi coetanei e dagli atrli membri del clan perché non passa le sue intere giornate a cercare il cibo e a vivere per questo, Jonathan punta a conoscere sempre più sui segreti del volo a spingersi oltre ai suoi limiti, perché sa, in fondo al suo cuore, che ogni gabbiano è un essere nobile e che puo' puntare verso voli eccezzionali. 
Ma è proprio a causa di questa sua attitudine "differente" che Jonathan viene emarginato e cacciato dal suo clan.
Ma una volta esiliato, la vita di Jonathan non sarà una vita in solitario, perché a sua grande sorpresa, Jonathan sarà accolto da una nuova comunità molto più simile a lui e che lo porterà a crescere ancora di più, ad arrivare a toccare i limiti del sapere, i limiti del suo potenziale in quanto gabbiano ed in quanto creatura vivente.

Ma tutto questo apprendimento, che senso ha se in fondo non puo' essere condiviso, se in fondo non puo' essere trasmesso ad altri gabbiani che forse, proprio come lui, sono emarginati e cercano risposte?

E' per rispondere a questa domanda che Jonathan lascerà questo luogo paradisiaco per tornare al suo clan e cercare di far cambiare le mentalità, far elevare i più ad una vita differente.

E' una storia affascinante, un'esperienza di vita in cui potremmo tutti noi ritrovarci. Ogni persona che ad un certo punto della sua esistenza comprende che la sua vita non è altro che meccanica e monotona, potrebbe arrivare a porsi le stesse questioni che Jonathan si è posto. 
In fondo l'uomo vale più di quello che fa ogni giorno come una macchina. Lavoro, dormire e mangiare... e poi dopo tutto questo, a che cosa si riduce l'essere umano.

In fondo come Jonathan ci dice "il fatto di poter volare appartiene ad ogni gabbiano, la libertà è nella natura stessa del suo essere, e tutti coloro che bloccano questa libertà devono essere respinti!"

Questa storia mi riporta alla mente il famoso "Mito della caverna" di Platone o ancora le tante storie di vita di uomini eccezionali incompresi dalla loro comunità, incompresi dai più e per questi denigrati ed esclusi.

Certo è difficile essere differenti e sostenere una vita in quanto diverso. Pochi ci riescono.
Ma che senso ha vivere una vita in cui sei omologato al resto del mondo, in cui niente di differenzia da coloro che ti stanno accanto.

In fondo l'uomo è tale perché ha la chance di innalzarsi, ha la fortuna di crescere dentro come fuori e se non lo fa, che spreco sarebbe la vita che vive!

Ci sono attorno a noi tanti meccanismi nei quali siamo immersi che in un modo sottili ma profondo ci tolgono la libertà di espressione, e con espressione intendo ogni tipo di espressione.
Essere presi ed immersi in questi meccanismi ci fa dimenticare l'obbiettivo più profondo che è quello di realizzarci personalmente, di innalzarci ad un livello maggiore rispetto a quello in cui siamo nati... Ma il messaggio meraviglioso e profondo che l'autore ci fa arrivare è che, una volta cresciuti, una volta che ci siamo in parte realizzati personalmente, non bisogna dimenticare coloro che, ancora immersi e bloccati dalle costrizioni del clan, potrebbero attingere alla libertà. A tutti coloro che hanno ancora dentro di loro una luce, una voce, una parte del "Grande Gabbiano" come dice Richard Bach che li spinge a voler uscire dalla routine e a realizzarsi.

Perché crescere è un'opera che si compie in solitario ma che non è completa se non la si applica con l'amore a coloro che ne hanno bisogno.
Perché l'umanità è fatta da singoli individui ma che in finale sono un tutt'uno.
L'obbiettivo è far combiare l'intera umanità, non solo poche persone.
Ma partendo da pochi, che a loro volta porteranno il cambiamento ad altri, si arriverà a mutare, generazione dopo generazione, l'intera umanità e si darà a tutti la possibilità di poter finalmente VOLARE!


Un libro favoloso, una vera nozione della vita, da leggere, da rileggere e da trasmettere ai nostri figli e nipoti.

Far comprendere sempre che essere diverso è qualcosa di meraviglioso perché sarà quella diversità che ti permetterà di elevarti e di portare il tuo sapere al mondo intero.

Come avrete intuito, ho adorato questo libro e ve lo consiglio. Non sono neanche 200 pagine ma che contengono in esse un'estrema saggezza e che vi faranno navigare in cosi' tante riflessioni che non potrete fare a meno di condividerle con tutti coloro che vi cinrcondano!

MERAVIGLIOSO! LO CONSIGLIO!

Per oggi è tutto, spero di avervi incuriosito...

Come sempre attendo le vostre opinioni e vi do appuntamento alla prossima!!!

Esmeralda

5 commenti:

  1. Concordo!!! Un libro assolutamente da leggere un romanzo dsi formazione in piena regola ;-) lo amo da sempre ^^

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  2. Esmeralda ti faccio i complimenti sei una persona veramente speciale perchè anche se ho solo 14 anni ho letto anche io questo libro e lo trovato veramente difficile i tuoi commenti mi hanno aiutato a riflettere volevo chiederti se potresti leggere e pubblicare il libro : "La ragazza che legge le nuvole" di Elisa Castiglioni Giudici. Hai un vero talento e concordo nella bellezza di questo libro. Il libro che invecie ti ho appena consigliato è molto bello e ti fa riflettere e quando lo leggi entri nella storia. Grazie per il tuo prezioso aiuto che mi ha aiutato a passare gli esami splendidamente bene Ciao a presto... rispondi il prima possibile. ♥ :) ;)

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    Risposte
    1. Ti ringrazio per i tuoi complimenti. Alla base non faccio recensioni su richiesta, ma ti ringrazio per il consiglio, curiosero' il libro di cui mi hai parlato, ma non prometto di recensirlo. Ti auguro un buon proseguimento, e buoni studi!

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  3. ok grazie comunque ciaociao spero ti piaccia il libro :)

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