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domenica 19 maggio 2013

LIBRI IN LINGUA: Une larme m'a sauvé de Angèle Lieby et Hervé de Chalender


TRAMA: Transportées aux urgences de l’hôpital de Strasbourg pour un malaise, Angèle Lieby commence à avoir des difficultés à s’exprimer, puis perd connaissance. On la plonge dans un coma artificiel pour l’intuber. Le quatrième jour, elle ne se réveille pas. Or Angèle est consciente et souffre sans pouvoir réagir. Pour le personnel médical, elle est très vite considérée comme morte. Le miracle : une larme.
Le 25 juillet, jour de l’anniversaire de son mariage, sa fille aperçoit une larme au coin de son oeil. Elle avertit le personnel médical qui rétorque que c’est impossible. Puis Angèle bouge le petit doigt. Commence alors une longue période de rééducation qui va durer presque un an. Un cas exceptionnel pour la science. La maladie d’Angèle est le syndrome de Bickerstaff. Il peut se déclencher après une infection aussi commune qu’une rhinopharyngite… Son cas est exceptionnel pour la science. Il fait l’objet de présentations dans divers congrès de médecine et de recherches.

Trasportata d'urgenza all'ospedale di Strasburgo per un malessere, Angèle Lieby inizia ad avere problemi per esprimersi, poi perde conoscenza. La mettono in un coma artificiale per intubarla. Il quarto giorno, lei non si sveglia ancora. Intanto pero', Angèle è cosciente, ma è impossibilitata a reagire. Per il personale medico, lei è subito considerata come morta. Poi, il miracolo: una lacrima.
Il 25 luglio, il giorno dell'anniversario del suo matrimonio, sua figlia si accorge di una lacrima che scivola dal suo occhio. Subito avverte il personale medico che afferma che è impossibile. Poi Angèle muove il suo dito. Ecco che inizia allora un lungo periodo di rieducazione che durerà circa un anno. Un caso eccezionale per la scienza. La malattia di Angèle è la Sindrome di Bickerstaff. Puo' iniziare dopo un'infezione cosi' comune come una rinofaringite... Il suo caso è eccezionale per la scienza. Ora oggetto di diverse presentazioni in congressi di medicina e di ricerca.

Angèle Lieby: 

Nationalité : France 
Biographie :

Le 13 juillet 2009, Angèle Lieby, 57 ans, est hospitalisée d'urgence à Strasbourg pour une migraine persistante.

Plongée dans un coma artificiel, elle se réveille consciente mais incapable de bouger. Elle a été considérée comme morte pendant près de deux semaines.

Elle a voulu raconter, trois ans après ce terrible jour, dans « Une larme m’a sauvée ». 



COSA NE PENSO:
"Une larme m'a sauvé" è una storia vera, una testimonianza di vita di un'esperienza straordinaria.
Durante tutta ala lettura mi è capitato più volte di fermarmi a riflettere. Non era la prima volta che pensavo alla situazione vissuta da una pesona che si trova in una stato di coma. Già ai tempi dell'uscita del film di Almodovar "Parla con lei" avevo riflettuto più volte su cosa sentisse una persona non cosciente e come percepisse il mondo esteriore. 
Ma questa testimonianza ti lascia di stucco, perché è una storia vera, perché Angèle ha realmente vissuto prigioniera del suo corpo, sentiva tutto, ma non poteva comunicare in nessun modo.

Allora mi domando, ma quanto bisogna sempre affidarsi alla scienza e alla medicina?
Perché l'abbiamo sentito più volte che medici e scienziati si sono sbagliati nelle loro diagnosi!
Forse dovremmo ogni tanto dare spazio a quella che si chiama intuizione, o sentimento del cuore.
E' inevitabile che al termine del libro tu ti ponga diverse domande di questo genere. In effetti questo caso ha suscitato molto scalpore nel mondo medico francese, che non ha mancato di intraprendere dibattiti per sensibilizzare le persone su questo tema. Penso in realtà, che questa storia Angèle l'abbia voluta scrivere per fare una denuncia sul tipo di trattamento che a volte si subisce negli ospedali, trattamento subito soprattutto dalle persone che non possono esprimersi.
Una storia ed una testimonianza toccante, che consiglio per una profonda riflessione.

INTERVISTA:



<<Pour les gens qui ne peuvent pas parler, j’aimerais dire haut et fort que ces personnes peuvent souffrir. Il faut faire très attention et ne pas penser qu’ils sont un corps inerte qui ne ressent plus rien. >>
Angèle Lieby



PAGINA FACEBOOK: QUI



Ed anche per oggi abbiamo finito, spero di avervi incuriosito e vi auguro una BUONA LETTURA!

4 commenti:

  1. è troppo carino hello spank!!
    leggi in francese..io leggo in inglese ma dovrei non avere difficoltà in francese solo non ci ho mai pensato....eppure ci sono ottimi autori/trici in francia..io adoro la vargas

    RispondiElimina
  2. leggo in francese, inoltre sul web trovi un sacco di programmi francesi dedicati alla letteratura... Dedicano molto spazio alla cultura e soprattutto ai libri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. questo dimostra quanto siano migliori di noi

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    2. Io penso che da ogni cultura si abbia qualcosa da apprendere... ma una cosa è vera, i francesi tengono particolarmente alla cultura e all'struzione, e questo, credo sia un aspetto da emulare. Perché l'istruzione e la cultura forgiano un popolo, lo rendono libero ed indipendente, ma soprattutto creano le basi per la nostra progenie.

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