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lunedì 12 maggio 2014

RECENSIONE: ALI DI BABBO di Milena Agus

Buon lunedi lettori e buon inizio di settimana a tutti voi!
Nel week-end ho terminato la lettura di un "mini-romanzo" che sono impaziente di recensire.

Ma prima due parole di preambolo per inquadrare meglio la situazione.

Grazie al mio lavoro ho la possibilità di viaggiare in giro per il mondo, e qua e là mi diverto a curiosare le biblioteche nei vari Stati che visito. Ecco come ho reperito il libro di Milena Agus "Ali di Babbo".




Mi sono detta "Chi sarà mai questa scrittrice che ritrovo in una biblioteca cosi' lontana dalla mia patria? Proprio accanto ad un Roberto Saviano o ad un Dante Alighieri?". E poi sfoglio le trame, leggo di un premio letterario che le è stato assegnato... Leggo che è la "nuova rivelazione" della scrittura italiana... La trama non sembra male, anzi ve la riporto qui di seguito per farvi un'idea.

TRAMA:

Nella smagliante Sardegna di Milena Agus, madame (così chiamata perché forse un giorno andrà in Francia) possiede un terreno sul mare assediato dagli speculatori. Ma madame, che è povera, non vende, e così facendo blocca i possibili affari delle famiglie vicine. Eppure i vicini non possono fare a meno di amarla, per la sua generosità e la sua candida resistenza. Questa storia, raccontata da una vicina quattordicenne, è comica e truculenta, fiabesca e vera. È anche la storia del nonno della narratrice, figura potente e silenziosa, il maggior alleato di madame. Ed è la storia di amori che vanno un po' storti e dei sacrifici propiziatori per farli stare in piedi. Madame crede nella magia e la distribuisce in modi personali e approssimativi allo scopo di rendere la gente più felice, perché "senza la magia la vita è solo un grande spavento".

Ed ecco che mi sono decisa e l'ho preso in prestito.


"CATASTROPHE!!!!!"

D'accordo cerco di trattenermi e di non essere troppo esagerata... Ma comunque fatemelo dire...
"CATASTROPHE!!!!"



La prendo sul ridere ma sono furiosa, mi permetto di dire che questo romanzo è simbolo della decadenza della letteratura italiana, ed il fatto che sia stato spinto sino oltre i confini mi fa rabbrividire. Avrei voglia di tornare in biblioteca e dire al responsabile: "La prego signore, mi ascolti, le propongo altri titoli, altri autori contemporanei perché questo non è quello che ci rappresenta, questa opera non rappresenta l'Italia e la produzione di artisti validi della mia terra. E poi per favore, lo sposti, non lo lasci accanto a Saviano e a Dante Alighieri perché è un affronto ad autori validi che regalano qualcosa di meraviglioso ai propri lettori, per favore bibliotecario, lo sposti, lo metta altrove!"

Ma fatemi entrare più nel dettaglio, perché tutti coloro che non hanno letto questo libro non riusciranno a capire di cosa sto parlando. 
Il "mini-romanzo" non arriva alle 140 pagine ed è venduto al "modico" prezzo di 13.00€. Un prezzo che mi sembra un po' eccessivo, ma questa è una mia opinione personale, è vero che quando l'opera è valida, i soldi si spendono con piacere... 

Dalla trama si capisce che la storia è ambientata in Sardegna, dove una certa Madame non vuole vendere la sua proprietà preferendo rimanere povera piuttosto che lasciare che parti dell'isola siano cementificate e possano perdere la loro bellezza naturale. Poi sembra ci sia della magia, e perché no, la magia in un romanzo fa sempre piacere... 

Le basi ci sono tutte per leggere un libro promettente.

Ma quando iniziate con la lettura vi accorgete che sin da subito qualcosa non fila. La narratrice dovrebbe essere una ragazzina adolescente di quattordici anni che racconta cio' che avviene attorno a lei sul suo diario. Ma si sente che non fila, l'impressione che ho avuto è che un adulto si sforzasse a scrivere come un giovane ma senza riuscirci troppo. 
Poi si inzia a parlare di questa Madame, una signora sola, isolata, con tanti problemi in amore che fatica ad avere un compagno stabile, con gli imprenditori che le stanno addosso affinché venda la proprietà, con la famiglia che non la vuole,  etc. Penso che l'autrice avesse come obiettivo quello di far affezzionare il lettore a questo personaggio, rendendola in modo forzato povera, sfortunata, maltrattata, allontana da tutti. Ma più si va avanti con la lettura e più si arriva a detestarla. Madame risulta essere una fuori di testa, una pazza, odiosa e con varie depravazioni a livello sessuale. E pensare che alla base sono partente per i personaggi un po' fuori di testa, ma questo veramente è un personaggio incomprensibile e direi alquanto squallido.

Di tutta la bella Sardegna non viene detto nulla, quattro parole buttate li' su mare e cielo che potrebbero riferirsi a qualsiasi altro luogo.
Di tutta la magia le sole cose che restano sono le depravazioni di questa Madame, e non sono una pudica ma certe descrizioni mi domando veramente a cosa servisse metterle, perché scriverle? Era necessario? O forse l'obbiettivo della scrittrice era proprio quello di scioccare malamente il lettore, lasciandogli impresso nella mente immagini schifose che faticano ad andarsene. 
Tanto adesso è quello che prende, no? La storia non c'è, non vale un centesimo, ma l'importante è mettere qua e là scene di sesso e schifezze, cosi' la gente il libro lo comprerà!

Di tutta la trama che uno puo' attendersi, la vendita della casa, il mare, la magia di una terra incolta...  non troverete nulla. Una storia senza senso, senza un filo da seguire, non un inizio e non una fine, solo delle pagine di frasi buttate li' e che sono certa che se fossimo andati a prendere un diario di una qualsiasi quattordicenne sarebbe sato migliore o per lo meno più vero.

E alla fine di 130 pagine tu ti ritrovi a terminare il libro, con un amaro in bocca incredibile. E la questione che sorge, per chi almeno ha ancora la capacità di pensare è: "Ma cosa ho letto?". Perché vi assicuro che a parte lo squallore che questa protagonista, questa madame, vi lascia non avrete nient'altro. Non una morale, non un obbiettivo raggiunto, non immagini succulente di paesaggi sardi che per chi conosce questa terra sono l'evidenza. Niente. 

O santa la pazienza, ma cosa siamo producendo noi in Italia?
Ma chi fa pubblicare queste schifezze? 
E' questo che volete dare da "mangiare" ai nostri giovani?
E si' dico Mangiare, perché i libri, di qualsiasi tipo essi siano sono un alimento per la mente, ed il vedere che un libro del genere è stato venduto e regalato ai nostri giovani mi fa rabbrividire.

E li' mi dico, << E voilà ancora questo dannato "aumma aumma" italiano>>, gruppi che sostengono e spingono persone incompetenti pubblicizzando le loro opere e che solo una volta riscontrato il vero pubblico si comincia a comprendere il vero squallore che lasciano.

Basta guardare le recensioni oggettive che si leggono sul web. La gente non capisce come questa scrittrice abbia fatto a pubblicare non uno ma diversi libri.

Beh io penso che la spiegazione sia come al solito nelle spinte... Prerogativa principalmente italiana.
E voilà che abbiamo autori bravi, con talento, competenti, spesso obbligati ad autopubbblicarsi perché nessuna casa editrice o solo piccole case editrici gli concedono il privilegio di essere editati, quando delle schifezze del genere sono in circolazione ed ingannano la gente, perché 13 euro per un libro del genere è un FURTO, non ci sono altre parole.

Ebbene, la mia opinione ora la conoscete, ve la lascio qui, vi lascio qui il mio pensiero .. Ora vi saluto, devo andare dal bibliotecario a chiedere di spostare i libri di questa autrice!


NON HO AMATO PER NIENTE!


Esmeralda

1 commento:

  1. accipicchia..... non lo conoscevo e ora come ora non mi sento molto spinta a leggerlo.... :O

    ciao!!! ;)))))

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