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lunedì 16 settembre 2013

C'ERA UNA VOLTA... HONG VONG PHU - LA MONTAGNA DELL'ATTESA


Buon lunedi lettori,
oggi ho deciso di farvi viaggiare nei meandri delle terre del Vietnam con una stupenda leggenda.

Buona lettura

Esmeralda


Questa montagna, conosciuta con il nome di Hon Vong Phu ( o la Montagna della donna che attendeva suo marito) è situata non lontana da Lang SOn, tutta in prossimità della frontiera sino-vietnamita. In cima a questa montagna si erge una roccia che ricorda una donna in piedi con il suo bambino tra le braccia. Questa rassomiglinza è impressionante al preciso momento in cui il sole è all’orizzonte. Il racconto su questa roccia è talmente commovente che diventa anche una delle leggende preferite dei vietnamiti e che dona cosi’ tanta ispirazione ai poeti ed ai compositori vietnamiti...




Tanto tempo fa, in un villaggio dell’alta regione, vivevano due orfanelli: uno era un giovane ragazzo di vent’anni e l’altra, sua sorella, non aveva ancora sette anni. Visto che erano soli al mondo, erano tutto l’uno per l’altra. Un bel giorno, un astrologo di passaggio predisse al giovane ragazzo il suo avvenire grazie ad una consultazione delle stelle:
“Se non mi sbaglio, voi sposerete fatalmente vostra sorella con i giorni e le ore della vostra nascita. Niente potrà cambiare il corso di questo destino.”
Tormentato da questa terribile predizione, un buon mattino il giovane decide di uccidere sua sorella proponendole di portarla nella foresta per tagliare della legna. Approfittando dell’inattenzione della sorella, il ragazzo la uccise con un solo colpo d’ascia e fuggi’. 

Fu cosi’ che il giovane decise di cambiare nome e di stabilirsi a Lang Son. Molti anni passarono. Un giorno il ragazzo sposo’ la figlia di un commerciante che diede alla luce un bel maschietto e lo rese felice.
Un bel mattino, il ragazzo trova all’interno della sua corte, la sua donna intenta a seccare i suoi lunghi capelli neri, seduta in pieno sole. Al momento in cui quest’ultima fece scivolare il pettine sulla sua capigliatura che intanto aveva sollevato con l’altra mano, il giovane scopri’ una lunga cicatrice al di sotto della nuca.


Impressionato, il giovane le domanda la causa di tale cicatrice. Esitante, la moglie gli comincia a raccontare piangendo: “Io non sono che la figlia adottiva del commerciante. Ero orfana e vivevo con mio fratello che, per delle ragioni sconosciute, quindici anni fa, mi ha colpito con un colpo d’ascia sulla nuca abbandonandomi nella foresta!”
Fui salvata da dei briganti i quali mi vendettero ad un commerciante che aveva appena perso sua figlia e che ha avuto pietà di me. Non so cosa ne sia stato di mio fratello ed è cosi’ difficile per me spiegare il suo gesto insensato perché in fondo ci amavamo cosi’ tanto!”
Il marito cerco’ di trattenere la sua emozione e chiese alla donna maggiori informazioni concernenti il nome di suo padre, quello del fratello e del suo villaggio natale. Preso dal rimorso, cercando di mantenere segreto il suo devastante segreto, si senti’ sommerso dalla vergogna e dall’orrore di se stesso. Cerco’ di allontanarsi da sua moglie e da suo figlio approfittando dell’arruolamento dei giovani nelle armate del Paese e sperando di trovare la morte nel capo di battaglia.

Dal giorno della sua partenza, nell’ignoranza della verità, la sua donna lo attese, paziente e rassegnata.
Ogni sera, lei prese suo figlio tra le braccia e sali' sulla montagna pregando per il ritorno del marito. Questo gesto lo ripeté tante e tante volte per tutto il susseguirsi degli anni a venire.
Un giorno, arrivata in cima alla vetta, stanca morta, resto’ in piedi immobile, gli occhi fissati sull’orizzonte e fu improvvisamente trasformata in pietra, immobile nella sua eterna attesa.


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