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giovedì 8 agosto 2013

RECENSIONE: LA VITA DI PI di Yann Martell



TRAMA
Un ragazzo e quattro animali alla deriva nell'oceano Pacifico, superstiti di un tragico naufragio. La loro sfida è la sopravvivenza. Tempo pochi giorni e, della zebra ferita, dell'orango e della iena non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stata la tigre con cui Pi, giovane indiano senza più famiglia, è ora costretto a dividere i pochi metri di una scialuppa. 


Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. Con l'ingegno, con la forza di uno spirito caparbio e visionario Pi affronta la sua grande avventura. Ed è un viaggio straordinario, appassionante e terribile, ispirato, spiazzante, ironico e violento, che trascina il lettore fino all'attimo in cui il sipario si leva sull'ultimo, agghiacciante colpo di scena.


AUTORE: YANN MARTELL


Nasce a Salamanca, in Spagna, da genitori franco-canadesi. Dopo aver studiato filosofia all'università Trent a Peterborough, Ontario all'età di ventisette anni cominciò la sua carriera di scrittore. Ha viaggiato molto in tutto il mondo, trascorrendo del tempo in Iran, Turchia eIndia. Vivere dentro o visitare molte culture ha influenzato il suo modo di scrivere, fornendo la ricca miscellanea culturale che fa da sfondo alle sue opere. Per scrivere Vita di Pi, Martel trascorse sei mesi in India visitando moschee, templi, chiese e zoo, oltre ad un intero anno passato a leggere testi religiosi. Dopo questa ricerca, la vera e propria stesura del libro richiese altri due anni.
Martel trascorse un anno a Saskatoon, Saskatchewan dal settembre 2003 in qualità di scrittore-in-sede della biblioteca pubblica. Si è trasferito a Montreal, Quebec e ha recentemente collaborato con il compositore canadese Omar Daniel, compositore-in-sede al Royal Conservatory of Music a Toronto, su un pezzo per pianoforte, quartetto d'archi e basso. La composizione, You Are Where You Are, è basata su un testo scritto da Martel, che include parti di conversazioni al cellulare estratte da momenti di un giorno ordinario.
Nel novembre 2005, l'università di Saskatchewan annunciò che Martel avrebbe trascorso un anno nel dipartimento di Inglese dell'università come letterato-in-sede. Vive a Saskatoon con la sua fidanzata, dove progetta un libro sull'Olocausto.


RECENSIONE


Buona sera miei cari lettori,
questo libro mi era stato consigliato su internet da un gruppo di appassionati di lettura e non ho esitato a comprarlo.
Si tratta di una storia a dir poco incredibile.
Il protagonista è Pi Patel un giovane ragazzo indiano. La sua famiglia si occupa di uno zoo e tutta la sua vita e la sua educazione è in fondo legata a questi animali.
Inizialmente Pi ha come una specie di crisi esistenziale concernente la fede. Ecco perché si inizia ad avvicinare a diverse credenze, e devo ammettere che questo suo percorso interiore mi ha fatto più volte sorridere, perché l’autore ha saputo speziare il racconto con una piccola dose di umorismo. Ad un certo momento pero’, la famiglia di Pi decide di trasferirsi in Canada con l’intero zoo.
Prenderanno un grosso naviglio in cui tutti, compresi gli animali, intraprenderanno il viaggio in mare. Accade pero’ la tragedia, la nave ha un’anomalia o un incidente e cola a picco nell’oceano. Ecco che bestie e uomini si ritrovano a nuotare e a cercare un’ancora di salvezza. Pi quella notte non riusciva a dormire e quindi, al contrario di tutta la sua famiglia, sarà l’unico a sopravvivere. Ma l’incredibile della storia risiede nel fatto che Pi non è solo a percorrere i migliaia di chilometri sulla sua piccola barchetta di salvataggio, perché insieme a lui ci sarà una tigre del Bengala. Durante tutta la narrazione, vivremo passo dopo passo tutti questi momenti che Pi ha vissuto in prima persona, un adolescente che, insieme ad una tigre, ha affrontato solitudine, disperazione, fame, sete, fatica, fede e soprattutto speranza.





Devo ammettere che la storia l’ho trovata incredibile. Mi sono affezionata al protagonista, ho sorriso quando Pi cercava la sua strada, aiutandosi grazie alle religioni che il suo circondario gli offriva. Ho sofferto la sua solitudine ed ho sentito la sua disperazione.
Devo pero’ anche ammettere che ho faticato a procedere con la lettura. Ho trovato la narrazione lenta, pesante, a volte quasi noiosa. Ma non credo sia per forza colpa dello scrittore, penso infatti che sia difficile costruire una narrazione basata su sole descrizioni e pensieri del protagonista, una narrazione priva di dialoghi, perché in fondo in tre quarti del libro abbiamo Pi da solo in mezzo all’oceano con una tigre!
Per quanto riguarda le descrizioni devo ammettere che sono ben fatte, riesci senza difficoltà a vivere e a ritrovarti in quell’ambiente.

Certo è che leggendolo fino in fondo, questo libro ti porta veramente a farti delle domande, sull’essere umano, sul destino, sull’esistenza di un Dio e sulla forza della fede.
E’ un libro in fondo straordinario, che narra una storia strordinaria. In realtà ho cercato di comprendere se si trattasse di una storia vera e in definitiva penso di si’, ma non ho avuto delle chiare conferme, anzi se qualcuno sapesse qualcosa in più sono curiosa di conoscere.
E’ un romanzo che non a caso è diventato un best seller ed ha ispirato da poco un regista alla realizzazione di un film magnifico.
E’ un libro che consiglio caldamente, un libro che ti porta a chiederti: “Ma se dall’oggi all’indomani tutto mi crollasse, tutto quello in cui ho creduto ed in cui mi sono aggrappato svanisse, cosa farei? Come reagirei?”
Beh Pi Patel ha reagito con una maturità ed una fede assolutamente fuori dal normale per un ragazzino, ma è anche vero che la grandezza di un uomo o di una donna non si misurano dall’età.






Ebbene miei cari lettori, non vi dico di più e ve lo lascio con piacere scoprire perché vale la pena!

Alla prossima!







MOLTO BELLO!




Esmeralda

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