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venerdì 24 maggio 2013

ECCO COSA VI DICO: Scrittore Innovativo? BOCCIATO! - Scrittore "Deja Vu"? PROMOSSO!

Buon giorno a voi tutti, miei cari lettori.
Come è abbastanza chiaro dal titolo, oggi vorrei affrontare con voi un altro di quei temi che mi hanno fatto riflettere e hanno occupato la mia mente per un po' di tempo.
Quante volte vi è gia' capitato di leggere un libro di un autore italiano e di dirvi, al termine della lettura, ma questo l' ho gia' letto da qualche parte?

Quanti autori italiani osano veramente e sono supportati dal pubblico e quanti fanno solo delle brutte copie di storie gia'  sentite e sono invece  acclamati?
Negli anni, negli ambienti che ho frequentato, nei social network, o il semplice contatto con le persone, mi hanno messo piu' volte in evidenza il fatto che al lettore medio italiano non piaccia troppo la novita', la storia eccezionale, differente. Il lettore italiano medio ama "seguire" quello che gli viene propinato "senza ma e senza se". Quando davanti ai suoi occhi si presenta una storia nuova, mai vista, a meno che la pubblicita', la stampa o il gruppo allargato di amici gliela consigli, il lettore medio italiano la scarta, ha paura di essere il primo ad osannare qualcosa che faccia la differenza. Un po' come se preferisse essere la pecora anziche' il pastore.
Per non parlare della scia di scrittori italiani che compongono opere che con evidenza sono cattive copie di lavori gia' visti, in particolare scritti stranieri. Ed ecco che spuntano come funghi libri "deja vu" sulla scia di Harry Potter, il Signore deli Anelli, Twilight, 50 sfumature di non so quale colore, etc. Questo gruppo di autori, anziche' marcare un nuova via tutta loro, una strada che saranno i primi a calpestare, copiano malamente altre creazioni, usando nomi stranieri, che con evidenza saranno inglesi o americani, ambientando la loro storia in Inghilterra o in America, etc. Ma l' Italia e l'identita' italiana ci fa cosi'schifo? Sembra che tale categoria di autori si voglia nascondere dietro a nomi ed ambientazioni straniere perché si vergogna della sua propria patria.

Forse è un po' difficile da digerire, anche se non dovrebbe esserlo, ma dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani, della nostra patria e dei tesori che nasconde. Abbiamo talmente tante meraviglie che altri Paesi pagherebbero oro per esserne i proprietari. E noi cosa facciamo? Ambientiamo i nostri romanzi all'estero, dove niente ci distingue da tutto quello che hanno gia' prodotto altri.
Ed ecco che ritorniamo sul concetto iniziale. Perché un autore si rifugia a scrivere trame e libri che sono dei "deja vu"?
Una prima risposta potrebbe essere: perché quando qualcuno si azzarda a far uscire un qualcosa di nuovo viene schifato e messo in disparte. Perché la novita' in Italia non è compresa? Perché si preferisce correre dietro a quello che ci propinano gli altri piuttosto che essere noi stessi i protagonisti di un'esaltazione singolare dei nostri talenti e della nostra patria?
O potrebbe essere che gli scrittori italiani non siano in grado di creare qualcosa di nuovo ed innovativo, ecco perché sono costretti a copiare.
Quello a cui vorrei arrivare è una semplice riflessione, riflessione che propongo a chi, come me fa parte del gruppo dei lettori e a coloro che fanno parte degli autori italiani.
Per colpa di chi le storie innovative, gli autori fuori dal comune partoriti dalla nostra madre patria non vengono inneggiati e promossi? Perché si ha quasi timore di essere italiani e di esaltare la nostra terra e si preferisce nascondersi dietro identita' e trame straniere?

Colpa di chi non ha inventiva? Colpa di chi non sa apprezzare la novita'? Colpa di chi non vuole cambiare le mentalita' partendo dalla propria, cercando di evitare di essere un caprone e promuovendo un po' piu' l'essere indipendente nel giudizio e nell'espressione?
In fondo i grandi talenti nella storia sono stati tali perché si sono differenziati dal resto del gruppo e sono diventati l'orgoglio del loro Paese!
Spunti di riflessione, pensieri vari... Ecco cosa ho voluto condividere con voi oggi.

Per ora è tutto, alla prossima!

Esmeralda

8 commenti:

  1. Purtroppo si segue unicamente la scia di ciò che vende e, quindi, le storie finiscono con l'essere tutte uguali.
    Ed è un peccato, girando sul web si trovano decine e decine di romanzi innovativi che nessuno si fila di striscio.
    Belle riflessioni, comunque.
    Mi aggiungo ai lettori fissi :)
    Se ti va, passa a dare un'occhiata da me.
    Mel

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  2. Spero che questo modo di fare cambi, per poter sostenere i veri talenti che meritano. Grazie di essere passata!

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  3. Purtroppo in Italia pubblicare un libro è un impresa specie se con un grande editore - ma anche con uno piccolo non è per nulla facile.

    Le Grandi case editrici vanno sul sicuro pubblicando solo autori di successo ...... già pubblicati oppure nuovi per l'Italia ma che abbiano avuto un successo enorme in quaclhe altro posto d'Europa

    E' un vero schifo devo aggiungere ma questo ci tocca

    Se le case editrici per pubblicare invece che badare alle conoscenze degli autori al fatto se hanno o meno già scritto qualche cosa badasero al talento avrebbero risolto

    P.S. Sono diventata tua follower bel blog - se ti va di ricambiare diventando follower del Rifugio ne sarei felice (sempre se ti piace il mio blog)

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  4. Ciao!!!
    D'accordissimo.. Io trovo anche che ci sia il copia/incolla anche tra gli scrittori stranieri.. Molti usciti sulla scia di 50 sfumature di bla bla bla sono di scrittrici americane!!
    O il genere Young adult, per dirne un'altra! I vampiri.. L'elenco è lungo!

    E' tutto un copia/copia, appena si trova qualcosa che vende, se ne produce fino alla saturazione.. :))

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  5. Sì, purtroppo è vero.
    Quanto sarebbe bello leggere un libro veramente innovativo, ricco di sorprese e senza i soliti cliché che ormai si conoscono a memoria.E non parlo solo di autori italiani, ma in generale.
    Questo tuo post mi sta facendo riflettere molto, se ci capisco qualcosa di più te lo faccio sapere!

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  6. Secondo me il problema è principalmente del lettore italiano (già in Italia non c'è una vera cultura per la lettura, sono pochissime le persone che leggono, meno della metà dell'intera popolazione) che si fa prendere dalle mode e non capisce la differenza tra un buon romanzo e un pessimo romanzo (altrimenti non si spiegano certi successi editoriali), quindi l'autore che voglia diventare un "autore di successo" deve adeguarsi se vuole "vendere" e guadagnarci sulle proprie opere. Il mestiere dello scrittore diventa un mero lavoro come qualsiasi altro (un lavoro tra l'altro da fame). Ci sono però ancora autori che si distaccano da tutti ciò, che cercano di impegnarsi a migliorarsi. Non è facile ambientare un romanzo in Italia, per un semplice motivo: molti autori italiani hanno imparato a scrivere leggendo romanzi stranieri, quindi saranno per forza di cose tesi a voler ricalcare quel modello (visto che non esiste una base italiana solida da cui far affidamento). Creare un proprio stile è la cosa più difficile che ci sia :)

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    Risposte
    1. Sono d'accordo con te sul fatto che in Italia non ci sia la "cultura del leggere"...
      Ma se la Rowling avesse fatto un "copia ed incolla" come molti autori italiani fanno, non sarebbe arrivata al successo che ha avuto. Ha creato qualcosa di mai visto, di nuovo... Questo fa l'artista, questo fa l'autore... Per i copia incolla ci sono le macchine, l'uomo è dotato di qualcosa in più, di quel genio che lo contraddistingue dalle macchine e dalle bestie, ed è grazie a questo genio che deve produrre opere a farci sognare.
      Ma io mi rivolgo non solo agli scrittori ma soprattutto ai lettori, perché BISOGNA CAMBIARE LA MENTALITA', è necessario smetterla di fare i pecoroni. E quando si vede qualcuno che è capace, che ha stile, che ha una storia vincente bisogna promuoverlo ed aiutarlo, perché quella persona merita più di qualunque altro che fa "copia incolla"!
      Attenzione attenzione... altri scrittori stranieri devono inventarsi ambientazioni perché non hanno dei capolavori di città e di paesi come noi qui in Italia... quindi, un autore che è italiano e che non riesce a valorizzare la sua terra ed il suo Paese, terra in cui è nato e vissuto e di cui conosce ogni angolo... beh credo che sia un autore INCAPACE, e che sia meglio che cambi mestiere!
      L'Italia è ispirazione per artisti stranieri, ma per gli italiani è difficile esaltarla ed inserirla nelle ambientazioni dei loro propri romanzi?!?!
      Quegli artisti non si possono definire tali, non sono orgogliosi della loro patria e non sono capaci di produrre qualcosa di nuovo, qualcosa che si differenzi... perché questo fa un artista... FA LA DIFFERENZA!!!!

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  7. Per me il problema è negli editori.
    Di autori in italia ce ne sono a morire. E molti sono senza pubblicazione.
    Ci sono persone che osano, e che sono brave, ma non vengono pubblicate. Questa è la verità.

    Gli editori, non investono, non sperimentano, seguono il trend e i soliti autori che portano vendite.

    Per non parlare poi dei generi letterari che vengono considerati di serie B.
    Lì, l'Italia nel mondo non conta proprio niente.
    Mi riferisco ai fantasy e tutte le sottocategorie che vengono snobbate.


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